La Storia

Le radici di "Mori e la sua gente" vanno cercate durante il decanato di mons. Cesare Viesi, decano di Mori che per primo intuì l'importanza di un foglio capace di tenere il filo tra la canonica e i parrocchiani. Pubblicò così "La fonte. Bollettino parrocchiale Mori", un periodico mensile che uscì con il primo numero nel novembre 1955.
Nell'aprile dell'anno successivo, troviamo il titolo semplificato in "Bollettino Parrocchiale Mori", ma la forma è sempre quella di foglio mensile, curato personalmente da monsignor Viesi e alcuni collaboratori. L'ultimo numero è del giugno 1961, mese in cui il reverendo decano morì.
Scorrendo i numeri presenti nell'archivio parrocchiale, si trova un numero speciale pubblicato nel trigesimo della morte di don Viesi, dunque nel luglio o agosto del '61, quale omaggio a una presenza che era stata tanto significativa per la comunità di Mori.
Il decano successore, don Natale Pettena, iniziò la pubblicazione del "Bollettino Parrocchiale" nel dicembre 1961 e la continuò fino al numero di Natale del 1974, visto che nel febbraio dell'anno dopo morì. Non erano numeri a scadenza ravvicinata; di solito due o tre pubblicazioni annue attente sempre alla vita della parrocchia.
Con l'arrivo di don Enrico Giovannini, nuovo decano di Mori, la pubblicazione del periodico venne sospesa, per un decennio. Riprese infatti nel 1985, quando in occasione della Pasqua uscì il primo numero della nuova serie; la scansione è ancora quadrimestrale ma nuova è la veste editoriale, nuovo il titolo, "Mori e la sua gente" con sottotitolo "Periodico della chiesa che è in Mori". La storia di quegli anni, ormai post-conciliare, aveva aperto nella Chiesa strade insolite per incontrare l'Uomo, tra queste la risorsa di un dialogo fecondo con il territorio.

Pranzo dei collaboratori in occasione del 30^ del Bollettino

 

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